Dpcm 3 novembre, Italia divisa in tre.
Con il Dpcm 3 novembre, il ventitreesimo firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte dall’inizio della pandemia di Sara Cov-2, l’Italia viene suddivisa in tre zone. Le regioni “rosse” sono quelle in cui il rischio di collasso del sistema sanitario è maggiore, a causa di un numero di ricoveri in terapia intensiva troppo alto: Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta, Calabria. Qui le attività commerciali sono chiuse, la didattica a distanza è al 100% dalla seconda media, gli spostamenti vanno motivati con un’autocertificazione; le regioni “arancioni” (Puglia e Sicilia), si trovano in una fase rischiosa ma non ancora grave: ristoranti e bar chiusi, negozi aperti. Didattica a distanza solo alle superiori, vietato spostarsi dal proprio comune se non per valide motivazioni. Il resto del Paese, Roma e il Lazio inclusi, è zona “gialla”. Significa che valgono solo le disposizioni previste a livello nazionale.

Cosa cambia per tutti?
Al di là della suddivisione in zone in base a criteri ben precisi, il Dpcm 3 novembre stabilisce nuove regole che valgono per tutti. Innanzitutto è vietata la circolazione tra le 22 e le 5, a meno di ragioni specifiche dimostrabili. Ristoranti e pub continueranno ad abbassare le serrande alle 18. Novità: nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali resteranno chiusi. Restano chiuse palestre e piscine. Dopo cinema e teatri, chiudono anche musei e mostre. Anche i siti archeologici, in quanto luoghi di cultura, non ammetteranno più visitatori.
Cosa si può fare a Roma?
Essendo zona “gialla”, a Roma e nel Lazio è possibile ancora circolare liberamente fino alle 22. Essendo chiusi musei e mostre, sarà possibile visitare la città all’aria aperta, sfruttando la clemenza di questo mese di Novembre che sembra aver preso il posto di Ottobre, tardando di un bel po’ l’arrivo dell’Inverno. Tra il Ghetto Ebraico e il Rione Monti, i ponti sul Tevere e la Garbatella, la Capitale si lascia godere in ogni momento della giornata.
