Un angolo di colori.
C’è un angolo di Capitale che sicuramente appassionerà gli amanti dei fiori: il Roseto di Roma all’Aventino. Situato alle pendici di uno dei colli storici della Città Eterna, si estende per circa 10mila metri quadri. Ad oggi ospita oltre 1100 varietà di rose, divise tra rose botaniche, antiche e moderne.
Mary Gailey Senni, la botanica americana.
L’istituzione de il Roseto di Roma, luogo di colori e profumi, è dovuta alla contessa Mary Gailey Senni, americana di nascita, grandissima esperta botanica. Nel 1931 sollecitò l’allora governatore di Roma, il principe Francesco Boncompagni Ludovisi, che decise per l’apertura alla cittadinanza di un luogo dove ammirare diverse varietà di rose.
La posizione originaria.
Inizialmente il Roseto di Roma si trovava su Colle Oppio, ma la distruzione dovuta alla Seconda Guerra Mondiale costrinse il governo romano a spostarlo all’Aventino. Eì lì che dal 1654 sorgeva anche il cimitero della Comunità Ebraica.
Dal 1950, quindi, il Comune decise di ricreare il Roseto di Roma lì a due passi da Circo Massimo – anche perché, dal 1934, il cimitero ebraico era stato trasferito al Verano. Roma non dimenticò di esprimere gratitudine agli antichi “proprietari” del luogo. All’ingresso, infatti, venne installata una stele commemorativa, mentre i vialetti che delimitano le aiuole all’interno dell’area Collezione ricreano la forma di una Menorah.
Chi si trova a visitare il Roseto, oltre a godere della grande varietà di colori e profumi, avrà modo di bearsi di una vista unica. Dal Circo Massimo a Santa Maria in Cosmedin, dalla cupola della Sinagoga fino al Vittoriano e all’osservatorio di Monte Mario.